Dopo aver lasciato alle spalle la meravigliosa Gracia, un quartiere che abbiamo esplorato insieme qui, ci tuffiamo ora nel cosiddetto centro storico di Barcellona con un “mini” itinerario da fare a piedi. Vi avviso che in questa zona troverete attrazioni entusiasmanti ma dovrete sgomitare parecchio per riuscire ad apprezzarle appieno. Siamo pronti?
Imbocchiamo, ahimè, le famigerate Ramblas da Plaça de Catalunya in direzione Monument a Colomb, alle porte di Barceloneta. Personalmente, le odio, ma se non siete mai stati a Barcellona, è difficile pensare di non passarci almeno velocemente per farsi un’idea. Anche nel mio caso, per visitare alcuni punti di quella parte della città, è stato molto più pratico attraversarle che aggirarle. Fatevene una ragione, controllate bene i vostri averi e state attenti agli agglomerati di persone dove è facile ci siano scippatori all’opera.
I quartieri che attraverseremo in questo itinerario sono il Barrì Gotic ed El Born/La Ribera che insieme formano la Ciutat Vella. Pronti a scoprire un lato davvero autentico nonostante sia molto turistico di Barcellona?
Cosa vedere a Barcellona: La Boqueria
Iniziamo con una tappa praticamente imprescindibile per chi passa da Barcellona: La Boqueria. Ovviamente, tutti conoscono il mercato coperto più grande della città, ma vi garantisco che ce ne sono di altrettanto belli e meno inflazionati, come ad esempio quello di Santa Caterina. Se potete, se avete avete più giorni a disposizione o siete già stati alla Boqueria, cercate di visitare l’altro; non ve ne pentirete. In mancanza di tempo e opportunità, fate un giro (velocissimo) tra le bancarelle di frutta e verdura, e osservate gli abitanti della zona che si destreggiano per evitare di finire in millemila fotografie.
Spoiler: qualsiasi cosa comprate qui, costa più che in qualunque altra parte della città!
Spoiler due: ci sono diversi posti dove mangiare all’interno della Boqueria; in fondo all’articolo vi racconto dove ci siamo fermati noi.
Cosa vedere a Barcellona: El Born/La Ribera
Abbandoniamo di corsa la Boqueria sperando di non doverci rimettere mai più piede e immergiamoci, finalmente, nel cuore pulsante di Barcellona, il quartiere El Born/La Ribera. Qui, la storia si fonde con la modernità, creando un mix affascinante di cultura e arte.
Ci troverete moltissimi turisti, sia chiaro, ma il livello culturale e di educazione di quelli che decidono di approfondire la visita di questa zona e dei tesori (i musei, i monumenti, le gallerie d’arte) che racchiude è mediamente molto più alto di quel del turista medio da addio al celibato/nubilato (il più temuto di tutti e quello che affligge la capitale catalana e che in genere si dedica alle Ramblas, alle opere di Gaudì e alla spiaggia).
Tra le gemme di questo quartiere c’è il Museo Picasso, che custodisce una delle collezioni più vaste al mondo delle opere del maestro spagnolo. Passeggiando tra i dipinti e le sculture, ci si sente avvolti dalla genialità di Picasso e dalla sua capacità di trasformare la realtà in forme sorprendenti. Ricordatevi di prenotare (qui) con larghissimo anticipo, altrimenti non entrate neanche a piangere in aramaico. Segnalo che, ogni martedì, è prevista anche l’entrata gratuita dalle 17 fino alla chiusura. Se riuscite a riservare la vostra entrata free, fatemelo sapere perché vorrò un vostro autografo! Non sono stata assolutamente capace di farlo e vi assicuro che ho attentamente monitorato la situazione.
A distanza di passeggiatina, si trova anche la Cattedrale di Santa Maria del Mar, un capolavoro gotico nel cuore di El Born, altra tappa imprescindibile.L’architettura maestosa e i dettagli affascinanti vi trasporteranno indietro nel tempo. Se decidete di entrarvi, l’esperienza è uno spettacolo per gli occhi, con colonne imponenti e vetrate colorate che filtrano la luce in modo magico. Non serve prenotare: il biglietto si acquista nell’edificio che si affaccia sulla stessa piazza di Santa Maria del Mar. Ricordatevi di salire sul tetto della Chiesa: il panorama sul quartiere toglie il fiato. Prendetevi un po’ di tempo per ammirare ciò che i vostri occhi riusciranno ad abbracciare visivamente e poi scendete che si riparte.
La vera bellezza di questa zona si nasconde nei vicoli stretti e tortuosi, tra le botteghe storiche che hanno miracolosamente resistito alla gentrificazione portata dal turismo di massa. Questi angoli caratteristici ricordano vagamente quelli intonsi e autentici di Gracia, ma in stradine più strette e anguste.
La Ribera è anche un paradiso per gli amanti della street art. Girovagando per le strade, ho scoperto opere d’arte urbana che adornano muri e facciate, regalando un tocco di modernità a un contesto dove la storia si sente tantissimo. Ogni angolo sembrava essere una tela su cui gli artisti esprimevano la loro creatività in modo audace e vibrante. Esplorare questo quartiere significa entrare in un un labirinto di scoperte.
Cosa vedere a Barcellona: il Parc de la Ciutadella
Dopo aver vagato nei vicoletti del Born, dirigiamoci verso un’oasi verde nel cuore di Barcellona: il Parc de la Ciutadella. Qui, potrete rigenerarvi lontano dalla frenesia urbana, immergendovi in un mondo di alberi secolari, prati verdi e fontane danzanti al ritmo della brezza marina.
È come se la natura avesse trovato il suo spazio nel cuore della città, creando un equilibrio armonioso tra l’urbanità e il rigoglioso verde.
Se siete alla ricerca di una pausa rilassante lontano dal caos urbano, questo è il posto perfetto per voi.
Il Parc de la Ciutadella è anche la casa del Parlamento della Catalogna, che aggiunge un tocco di storia politica al paesaggio. Passeggiando tra i suoi viali, scoprirete angoli nascosti che non ci si aspetta e che raccontano la storia della città.
Ci sono un paio di attrazioni che vanno per la maggiore tra i turisti che includono la visita al parco nel loro itinerario, ma ve le sconsiglio entrambe. La prima è il noleggio di una barchetta e il giro sul lago. Fatevi un bagno nella vostra vasca di casa e godrete di più spazio. Costosissimo e inutile salvo non siate appassionati di navigazione di pozzanghere. La seconda è lo zoo che, in quanto tale, ospita una grande varietà di specie animali. Per questione etiche sono totalmente contraria alla frequentazione di luoghi di questo tipo e me e disinteresso completamente se non per sperare che chiudano i battenti, quindi non so dirvi se sia “valido”. Può darsi di sì come può darsi di no.
Nel Parc de la Ciutadella vedrete tantissime persone fare un picnic sull’erba. Se preferite mettervi più comodi per fare una merenda ma godere comunque della vista sul verde, sedetevi lungo il Passeig de Picasso, una strada fiancheggiata da caffè all’aperto e artisti di strada che aggiungono un tocco bohémien all’atmosfera.
Cosa vedere a Barcellona: il Palau de la Musica
Infine, chiudiamo questo tour emozionante con uno dei luoghi più affascinanti, per me, di Barcellona: il Palau de la Música Catalana. Questa “cattedrale della musica” è un capolavoro architettonico e culturale che vi farà sentire come se steste varcando la soglia di un regno magico dedicato alla musica.
Il Palau de la Música Catalana è un esempio perfetto di architettura modernista catalana, un genere che celebra la bellezza in ogni dettaglio. I mosaici scintillanti, le sculture ornate e gli elementi decorativi sono un inno alla creatività e all’estetica, creando un ambiente che incanta gli occhi tanto quanto le orecchie.
L’imponente sala da concerto, circondata da vetrate colorate e decorazioni intricate, è uno scrigno che custodisce la ricchezza della tradizione musicale catalana.
Se siete appassionati, potreste anche assistere a un concerto (qui il programma aggiornato), ma attenzione, pianificate tutto con anticipo! Noi non lo abbiamo fatto per mancanza di tempo e occasione, ma sono pronta a mettere la mano sul fuoco che la combinazione di acustica perfetta e atmosfera magica rendano l’esperienza indimenticabile. Un’info pratica rispetto alla visita dell’edificio: non serve prenotare, solo verificate che sia effettivamente aperto e non ci siano spettacoli.
E così si conclude questo capitolo della mia esplorazione a Barcellona. Non abbiamo visitato Montjuïc e le spiagge cittadine. Entrambi sono interessanti, ma dovendo scegliere su cosa concentrarci, abbiamo dato la priorità ad altro.
Prima di salutarvi e darvi appuntamento al prossimo viaggio, vi lascio qualche indirizzo enogastronomico da considerare quando si è in zona.
Dove mangiare nella Ciutad Viella di Barcellona
Partiamo con un classicone (iper-)turistico ma che, ahimè, non è praticamente possibile da evitare: mangiare una tapa in uno dei baretti della Boqueria. Vanno bene tutti, uno vale l’altro. Noi ci siamo fermati da Bar Boqueria (nome fantasioso!) e ci siamo trovati discretamente bene, ma potete sbizzarrirvi andando sul sicuro ovunque. Occhio ai prezzi: nonostante ci si trovi in un luogo ancora frequentato dagli abitanti della città per fare la spesa, ricordatevi che si tratta pur sempre del mercato coperto più famoso al mondo e quindi non vi regalerà nulla nessuno.
Mangiato qualcosa? Fatta l’ennesima foto di rito nella Boqueria? Bene, passiamo oltre e andiamo alla scoperta di 3 indirizzi super interessanti per tre motivi diversi.
Bar Jai-ca: uno dei migliori ristoranti di tapas di pesce in cui mi sia capitato di mangiare. É tutto buonissimo, per un prezzo davvero congruo (considerate che si trova all’inizio di Barceloneta che negli ultimi 15 anni è “scoppiata” a livello turistico, soprattutto nell’offerta di ristoranti di mare), molto autentico e frequentato soprattutto dalla gente del posto. É un luogo senza tempo che pare rimasto sospeso a quando questa zona era frequentata soprattutto da chi aveva a che fare con la filiera della pesca. Anche il loro vermut è buono.
Restaurant Santagustina: ufficialmente qui si viene per mangiare tapas, ma potete tranquillamente soprassedere. L’esperienza da provare in questo posto è assaggiare alcuni dei vini proposti al calice. Hanno una grande selezione di proposte per tutti i gusti, con una particolare attenzione per i vini naturali. Si affaccia su una piazzetta della Ribera che parla per quanto è carina. Personale che mi ha ricordato come mai i catalani mi sono sempre stati sulle palle, ma pazienza. É valsa l’esperienza. Attenzione: quando chiedete un calice di qualcosa, vi portano delle dosi generosissime. A meno che non siate allenati, regolatevi. I bianchi biodinamici e gli orange wine vanno giù che pare di bere succo di frutta ma quando vi alzate dalla sedia è tutta un’altra storia. 🙂
Cereria Llado: nella zona super storica de El Born abbiamo incontrato per caso questa taverna con un menù totalmente VEG. Barcellona si è attrezzata tantissimo per stare al passo con una cultura gastronomica etica, sana e golosa al tempo stesso e, anche per noi che da anni consumiamo la quasi totalità dei nostri pasti escludendo alimenti di originale animale, e tendiamo a farlo anche in viaggio, questa è stato un incontro fortunatissimo. Siamo entrati per la bellezza dell’edificio e perchè, dalle vetrine laterali, avevamo capito che si trattava di un localino speciale, ma non pensavamo ci sarebbe andata così bene. A parte aver mangiato benissimo e bevuto altrettanto bene, il proprietario è un signore argentino che ha vissuto anche in Italia e che si è trasferito anni fa in Catalunya per amore e lì è rimasto. Abbiamo chiacchierato, assaggiato vermut e birre artigianali, ci siamo ristorati e riposati, il tutto in un ambiente creato in un ex laboratorio/spazio espositivo/cooperativa operaia. Top!