State pianificando un weekend a Budapest e siete alla ricerca di esperienze autentiche che ti permettano di scoprirne la storia, rilassarvi e gustare i sapori locali? Siete nel posto giusto. Non guardate le solite guide che ti propongo, trite e ritrite, le medesime esperienze: per me, personalizzare un viaggio è ciò che trasforma la vacanza in esplorazione ed è un aspetto serissimo.
Budapest in pochi anni è diventata uno degli highlight nelle travel bucket list di mezzo universo. Aggiungerei un “a ben donde”, espressione poco usata ma che mi fa sempre molto sorridere. Se tutti ci vanno o ci vogliono andare, un motivo c’è sicuramente. Il merito potrebbe anche stare nelle buone campagne di marketing dell’Ufficio del turismo o dei post sui social degli influencer di viaggio che quando partono a martellare con una meta non lasciano scampo e ci convincono che visitarla è questione di vita o di morte, però si potrebbe cercare di porre un limite al lavaggio del cervello mediatico. Come? Scegliendo consapevolmente cosa vedere e allargando un po’ l’orizzonte rispetto allo “scontato”. Chiunque stia per visitare Budapest si è segnato da qualche parte che la cittadella di Buda con il castello, la cattedrale di Santo Stefano, la crociera sul Danubio, la chiesa di San Michele, i ruin bar e una giornata alla terme (quali? ce ne sono mille!) non possono mancare nell’itinerario. Ok, benissimo, però non ci sono solo queste cose da vedere.
Vogliamo fare la differenza tra un week end carino e un week end strepitoso? Che dite, proviamo?
Ecco quattro esperienze, turistiche ma non troppo, da non perdere durante un qualsiasi soggiorno in città.
Casa del Terrore: un viaggio nel cuore oscuro della storia ungherese
Se vi trovate a Budapest e cercate un’esperienza che vi faccia rabbrividire, dovete assolutamente fare un salto alla Casa del Terrore. Questo posto è il paradiso degli amanti dell’orrore, ma senza mostri finti o salti improvvisi; qui troverete solo la vera storia dei regimi totalitari che hanno spadroneggiato nell’Ungheria del XX secolo.
L’edificio in sé ha un’atmosfera da brivido, essendo stato il covo della polizia segreta comunista e degli oscuri crociati della Croce d’Arpad. Entrando, vi ritroverete catapultati nel cuore delle atrocità e delle lotte che hanno plasmato la storia ungherese. Non aspettatevi certo un tour tranquillo tra opere d’arte: qui le testimonianze delle vittime, le immagini crude e le storie di coraggio vi faranno venire la pelle d’oca.
Ma non è solo uno spaventoso viaggio nel passato: è un’esperienza coinvolgente che vi fa sentire parte di quel dramma umano. Attraverso esposizioni interattive e testimonianze audio, sarete trascinati nei momenti cruciali della storia ungherese, dalle tenebre del nazismo alla fredda presa del comunismo e oltre.
E sì, preparatevi a una montagna russa emotiva. Non è solo un tuffo nell’orrore, ma anche una celebrazione della resilienza umana. Qui si parla di coloro che hanno lottato per la libertà e la giustizia, un messaggio di speranza per un futuro migliore.
La Casa del Terrore ha anche uno sguardo puntato verso il futuro. Con programmi educativi e visite guidate, si impegna a educare le generazioni future sui crimini del passato e a promuovere valori come la tolleranza e la pace.
Insomma, se volete più che un banale giro turistico e volete davvero capire cosa significa essere ungherese, non potete certo perdervi la Casa del Terrore. Un posto che fa tremare le fondamenta del vostro essere e vi lascia con una comprensione più profonda della storia e del destino di questo paese.
Non serve prenotare e l’ultima entrata è possibile da un’ora prima della chiusura, ma la sconsiglio vivamente: è bene prendere l’audioguida così da capire bene ciò che si sta osservando e ascoltare le testimonianze dal passato. Il giro con l’audioguida dura almeno un’ora e mezza, a farlo con calma. Take your time!
Museo Ospedale nella Roccia e Bunker antiatomico: un viaggio sotterraneo nella Guerra Fredda
Sotto la collina del Castello di Buda si nasconde un mondo misterioso e surreale: il Museo Ospedale nella Roccia. Questo non è il solito museo polveroso pieno di quadri e manufatti antichi; qui vi attende un’avventura sotto terra tra tunnel e camere che un tempo fungevano da rifugio durante la Guerra Fredda. Immaginatevi esplorare le stanze dei medici e degli infermieri, le sale operatorie e persino i rifugi antiatomici, mentre respirate l’aria densa di un passato recente fatto di conflitti e tensioni.
Se siete tra coloro che amano scoprire i segreti più oscuri della storia di una città, allora il Museo Ospedale nella Roccia è la vostra tappa obbligata a Budapest. Con un’atmosfera che vi fa sentire come se foste entrati in un film di spionaggio, questo museo offre una lezione di storia viva che vi farà comprendere meglio i momenti cruciali della Guerra Fredda e le loro conseguenze durature.
E nulla alimenta la sete di avventura meglio di un viaggio nell’ignoto. Immaginatevi addentrarvi in tunnel bui ed esplorare stanze silenziose, il tutto mentre vi sentite come veri esploratori in un mondo parallelo, lontano dalla frenesia della vita di superficie.
Quindi, se siete stanchi dei soliti tour turistici e desiderate un’esperienza davvero fuori dal comune, non potete assolutamente perdervi questa tappa imperdibile nel cuore di Budapest. Che siate appassionati di storia o semplicemente curiosi di scoprire i segreti nascosti della città, il Museo Ospedale nella Roccia vi lascerà senza fiato.
Non serve comprare i biglietti in anticipo, ma le visite sono solo guidate con una cadenza di 30 minuti l’una dall’altra poiché bisogna essere accompagnati lungo tutto il percorso. Sono disponibili le audioguide (anche in italiano) che consiglio a chi non ha una grande padronanza delle lingue straniere (tipo me, per esempio! :))
Vi consiglio di arrivare qualche minuto prima o di trattenervi dopo la visita e percorrere la Tóth Árpád sétány che ha un belvedere mozzafiato e panchine dove riposarsi ammirando il bello attorno a voi. La via dove si entra al Museo, invece, ricorda tantissimo alcune stradine minori di Montmartre.
Terme Rudas: relax e rigenerazione in uno scenario storico
Andare a Budapest significa trascorrere almeno qualche ora in uno stabilimento termale, questo lo concedo. Però ci sono un sacco di terme e scegliere è davvero difficilissimo. Tra quelle famose, ma non prese d’assalto da masse di turisti armati di smartphone e asta per i selfie, le terme Rudas sono come un tesoro nascosto di Budapest, un luogo dove immergersi in acque calde e avvolgenti circondati da storia e bellezza mozzafiato. Questo non è il solito bagno termale: è un viaggio nel tempo fino all’epoca ottomana, dove antiche piscine si fondono con cupole ornate e muri di pietra che raccontano storie secolari.
Se volete davvero prendervi una pausa e non volete che la folla vi frantumi le palle schiamazzando o cercando la posa perfetta per l’ennesima fotografia che verrà dimenticata insieme a tutte le altre, le terme Rudas sono la vostra oasi di tranquillità. Immaginate di rilassarvi in una piscina termale sul tetto, ammirando una vista panoramica del Danubio che toglie il fiato. Qui, tra saune tradizionali e massaggi rigeneranti, ci si sente rinascere. Una menzione speciale va al bagno turno rimasto inalterato dalla costruzione avvenuta, come è facilmente intuibile dall’estetica e dalla struttura della sala principale, durante la dominazione turca della città. É qualcosa di realmente unico e incredibilmente intimo.
Insomma, se volete vivere un’esperienza termale che vi lasci senza parole, le terme Rudas sono la scelta ideale. Storia, panorami mozzafiato, relax e autenticità locale si fondono in un’unica esperienza che non dimenticherete facilmente.
Attenzione: il bagnoturco è fruibile solo dagli uomini nei giorni feriali. Controllate bene gli orari sul sito ma nei week end e nei giorni festivi questo problema non dovrebbe presentarsi. Portate con voi le ciabatte e, se non volete spendere altri soldini oltre al biglietto d’entrata, un accappatoio o un asciugamano grande. La cuffia è obbligatoria esclusivamente per nuotare nella piscina principale quindi se avete intenzione di fare solo il percorso termale, non vi servirà.
Degustazione di vini ungheresi: non solo Tokaj
Nessun viaggio a Budapest sarebbe completo senza assaggiare i rinomati vini ungheresi.
Innanzitutto, bisogna assolutamente provare il celebre Tokaj, dolce e rinomato in tutto il mondo per il suo gusto unico e la sua storia antica. Oltre a questo vino, però c’è molto di più e assaggiare qualche calicino di bianchi e rossi secchi e fermi è cosa buona e giusta se vi piace bere bene. Il panorama enologico ungherese è praticamente sconosciuto qui da noi e il motivo è molto semplice: l’Italia ha un patrimonio vitivinicolo davvero importante e quindi il mercato è aperto a pochissimi altri Paesi (leggasi “Francia”) e semplicemente perché non se ne può fare a meno. In fatto di tradizioni enogastronomiche abbiamo spesso la tendenza a ritenerci superiori. Senza voler scrivere una filippica su quanto è bello provare ad assaggiare vino e cibo non prodotti qui da noi e riportando il tutto al discorso del viaggio e blablabla, vi scriverò solo che a volte non si tratta di competizione, bensì di apertura mentale che permette di scoprire altro diverso dal nostro. I vini ungheresi secchi meritano tantissimo. Federico e io siamo appassionati della materia e siamo partiti da casa “studiati”, ma posso assicurarvi che, nonostante le alte aspettative, siamo rimasti sorpresi da ciò che abbiamo assaggiato e da alcune varietà di vitigni che non avevamo neanche mai sentito nominare. Anche i vitigni internazionali (chardonnay e i cabernet, su tutti) ne sono usciti molto bene. Insomma, amici, andate e assaggiatene tutti (cit. blasfema).
Per la degustazione ci sono diverse soluzioni, da quelle più “formali” e formative di cui vi lascio qui il link di Taste Hungary, uno dei locali più autorevoli in proposito (hanno anche un fornitissimo shop online se voleste farvi spedire vino in Italia o Europa), alla frequentazione di enoteche o bar à vin. In merito a questa seconda possibilità, che consiglio nel caso non abbiate molto tempo a disposizione da dedicare a una degustazione strutturata che sicuramente ha delle tempistiche (e dei costi) maggiori, tra i vari posti che abbiamo provato ve ne menziono due in particolare.
Il primo è il Doblo Wine Bar, locale molto figo con una carta di vini ungheresi e slovacchi al calice davvero importante, dove si può anche mangiare qualcosina. Il posto è molto bello, centralissimo e le proposte super interessanti sia per quanto riguarda i vini convenzionali che per quelli naturali. Il personale è abbastanza preparato ma non propriamente accogliente. Vi avviso però che tanta disponibilità di scelta comporta il fatto che sia molto gettonato da locali e turisti e che i costi siano piuttosto altini. Merita un giretto per assaggiare referenze che difficilmente troverete al calice in altri posti.
L’altra soluzione è il wine bar all’interno dello Szimpla Kert che, ragionevolmente, visiterete perché è davvero un must-see. Qui l’elenco dei vini al calice (tutti rigorosamente ungheresi) è un po’ più limitata ma ottima. Le referenze cambiano continuamente e i ragazzi sono preparatissimi. I costi per un calice sono molto contenuti e l’ambiente è top. Se il vostro scopo è di assaggiare in tranquillità e poi al primo bicchiere farne seguire un secondo o un terzo, non andateci di sera: lo Szimpla Kert è, a ragione, il ruin bar più famoso della città e di notte si trasforma in un bordello clamoroso. Sull’ubicazione dell’angolino enoteca non potete sbagliarvi: subito dopo l’entrata nel portone principale, avanti 20 metri sulla sinistra, prima ancora di accedere al cortile.
Dove dormire a Budapest
Concludo con un suggerimento su dove pernottare a Budapest: il D8 Hotel è perfetto: si trova in una delle zone più centrali della città e da qui è possibile raggiungere tutti i punti di interesse (anche quelli menzionati in questo articolo) con una camminata di massimo 15 minuti circa. Il rapporto qualità-prezzo è ottimo, la colazione è abbondante e molto varia (se non siete vegani come noi, ma ci si può ingegnare un po’ e accontentarsi) e le stanze sono funzionali e molto belle. Inoltre è facilissimo da raggiungere con i mezzi che transitano da e verso l’aeroporto. Insomma, che si può volere di più?