Ragionevoli dubbi

Vi capita mai di guardare delle immagini postate in un blog, in un articolo di una rivista, o semplicemente le fotografie degli amici al ritorno dalle vacanze in cui vedete un luogo in cui siete stati ma che non siete in grado di riconoscere? Vedete un luogo da cui siete appena tornati e lo scoprite totalmente diverso da quello che hanno  visto i vostri occhi. E magari gli scatti che state sfogliando sono quelli più ‘famosi’, più rappresentativi… ma voi non ne avete neppure uno fatto da voi archiviato nel vostro pc…

A me capita molto spesso.

Sarà che non amo particolarmente fotografare paesaggi e monumenti, e sarà che mi distraggo facilmente se trovo un dettaglio, una trama, uno scorcio, un personaggio che ritengo particolare, ma molto spesso mi dimentico di osservare il luogo che sto visitando con gli occhi della turista.

Sono stata in alcuni posti che non so se rivedrò mai, ma non li ho colti, non li ho guardati. Ero impegnata con ‘altro’.

Ho guardato, osservato, cercato qualcosa di speciale solo per me.

Da piccola, nelle prime gite scolastiche, ricordo che facevo un mucchio di fotografie ai monumenti e alle cose che visitavo con la scuola. Poi ad un certo punto (verso le medie, credo) ho smesso. Di botto. Ho deciso che se avessi voluto una bella fotografia di un luogo ‘classico’ avrei comprato una cartolina che sicuramente sarebbe stata più bella di una mia fotografia. E ho iniziato a fotografare le persone, le vetrine dei negozi, dei cartelli o delle scritte sui muri, dei particolari che non avrei potuto comprare in nessun negozio di souvenir, né spedire per posta.

A volte leggo i blog di viaggio che mi piacciono di più. Io non sono capace di scrivere e mostrare i luoghi come questi blogger che tanto stimo e ammiro. Starei ore a leggere e guardare gli scatti e a invidiarli. Non sono capace di descrivere un posto neppure se mi metto a copiare la Lonely Planet o Wikipedia! Non sono capace di fotografarlo neppure se apro il National Geographic e ripeto pari pari un’immagine lì riprodotta.

La ‘mia maniera’ è troppo, troppo personale.

Per farlo dovrei cambiare un po’ la mia indole. Se non mi viene spontaneo fotografare didatticamente la piazza più importante o il palazzo più imponente o la chiesa più mistica, dovrei ‘costringermi’ a farlo.

Ma niente, neanche così posso farcela!

Le mie fotografie non vengono scattate pensando all’uso che dovrò farne. Dovrei prevedere di scrivere qualcosa, di utilizzarle, di condividerle in un articolo più ampio, descrittivo, esplicativo. Ma non ne sono capace. Se anche ci provassi mi verrebbero delle schifezze. O meglio, per essere onesta devo precisare che “ci ho provato!” pensando a questo blog, ma mi è uscita una schifezza completa e allora ho pensato di risparmiare byte di memoria e fatica…

Non seguo una trama neppure in quello che scrivo.

Ogni tanto mi passa per la testa un ricordo, una sensazione, la nostalgia, la voglia di tornare in un luogo. Penso a cosa lo ha reso così speciale per me e scrivo. Cerco di portare su uno schermo bianco la sensazione di benessere che per un istante mi ha sfiorata fin nel profondo.

Sono sempre stata così, in tutto… Gioco, ma con le mie regole. Odio la disciplina: mi soffoca, mi annoia, mi irrita. Dovrei crescere perchè gli adulti (e io, a quasi 34 anni, posso dire di essere ormai un’adulta!) si devono adeguare almeno un pochino.

Vero! Ma non qui! Non in uno spazio che ho pensato per evadere e per ricordare. Per sentirmi ancora là, ancora bene.

Quindi finisco con il condividere ma come voglio io, come piace a me, quando ho voglia di farlo. Dico tutto e dico niente. Mostro tutto e mostro niente.

I miei occhi non guardano, le mie orecchie non ascoltano, le mie mani non scattano e non scrivono. Si autogestiscono e MI gestiscono. E a questo, invece,  mi adeguo!

Io e la coccinella

Viaggiatrice povera, fotografa inesperta, pasticciona tecnologica, gattodipendente. Rifletto sul senso della vita e raccolgo dettagli che fanno la differenza. Ricordi, impressioni, immagini, incontri.

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  1. Si potrebbero aprire molte discussioni su questo tema, ma l’approccio che io preferisco ai blog è sempre quello personale. Se questo è il tuo stile e il tuo modo di viaggiare ben venga, anzi meglio se non corrisponde a quello di altri, è il valore unico di questo blog.
    E poi io a volte mi guardo dall’esterno e penso: ‘Non dovrei godermi di più il momento anziché scattare come una forsennata e condividere in tempo reale sui social?’. E la risposta è sempre sì,

    1. Eggià… i miei sono stati in Brasile quando io avevo circa 5 anni. Mia mamma si era comprata una videocamera per l’occasione. Racconta di aver visto i posti visitati attraverso l’obiettivo con mio padre che le diceva “riprendi questo, riprendi quello…”. Dopo il Sud America, lei ha fatto tanti altri bei viaggi… la videocamera nessun altro. 🙂

  2. E’ sempre affascinante leggerti, e questo tuo singolare modo di fotografare i posti che vedi è appunto singolare e, personalmente, molto apprezzato.
    Anzi, in qualche modo anche invidiato visto che io faccio parte della categoria del “facciamo-la-foto-con-dietro-la-piazza/monumento/statua…”.
    Vedere le tue foto è come andare a scoprire i segreti di una bella donna: la bellezza è sotto gli occhi di tutti ma i suoi segreti sono solo di pochi, quindi che dire.. complimenti continua così!!!

  3. Il tuo modo di raccontare un luogo e, soprattutto, di fotografarlo sono unici, sono la tua firma. E’ ragionevole farsi venire dei dubbi e porsi delle domande, ma continua a seguire la tua strada, non confonderti tra la folla.

  4. Ciao Elena, è stato un piacere per noi scoprire, a nostra volta, il tuo blog. Secondo il nostro parere, ogni luogo è diverso a seconda degli occhi di chi lo sta guardando. Ed il motivo per cui esistono tanti diversi travel blog, alcuni anche molto famosi, è proprio che ognuno racconta il mondo attraverso il proprio sguardo, che è diverso per ognuno di noi. Il tocco personale è importantissimo. E il pensiero divergente ancor di più. Solo così si rimane unici! Rimani unica! 😉 Da oggi, hai dei nuovi followers!

  5. Ciao Elena, è stato un piacere per noi scoprire, a nostra volta, il tuo blog. Secondo il nostro parere, ogni luogo è diverso a seconda degli occhi di chi lo sta guardando. Ed il motivo per cui esistono tanti diversi travel blog, alcuni anche molto famosi, è proprio che ognuno racconta il mondo attraverso il proprio sguardo, che è diverso per ognuno di noi. Il tocco personale è importantissimo. E il pensiero divergente ancor di più. Solo così si rimane unici! Rimani unica!;) Da oggi, hai dei nuovi followers!

    1. Grazie mille. È vero: ogni esperienza, ogni sguardo, ogni incontro contribuisce a rendere il viaggio unico e inimitabile. Ci sono volte in cui sento parlare di un luogo che ho visitato e non lo riconosco nei racconti altrui. Ogni scambio genuino è uno strumento per crescere.
      Un abbraccio.

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