Quando è la musica che guida…

In un blog che vorrebbe raccontare dettagli di viaggio, non posso tralasciare di dare spazio alle colonne sonore, aspetto fondamentale del mio modo di spostarmi.

Scelgo come primo brano di cui parlare in questo angolo virtuale, la traccia numero 6 del disco Theatre is Evil di Amanda Palmer, Grown Man Cry.

Chi è Amanda Palmer?

Non ne ho la minima idea!

O meglio, non l’avevo fino a ieri sera quando il suo cd mi è stato regalato da una persona speciale: la mia compagna di viaggi.

Vedete che tutto torna?!?

In una serata un po’ ‘acciaccata’ al termine di una giornata faticosa, questa canzone mi ha riportata a casa quasi automaticamente. Ero così concentrata sulla voce dell’artista, sul tentativo di capire il testo al volo e sulla riflessione di quanto fosse bella la melodia in sottofondo, che mi sono ritrovata sotto il mio portone senza neanche accorgermene.

Dove altro avrebbe potuto condurmi, se le avessi dato l’opportunità di farlo?

Non ne ho idea, ma credo lo scoprirò presto… basterà avere una giornata a disposizione, un serbatoio pieno, un marito compiacente e una strada da percorrere…

Da qualche parte, sono sicura mi porterà!

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Viaggiatrice povera, fotografa inesperta, pasticciona tecnologica, gattodipendente. Rifletto sul senso della vita e raccolgo dettagli che fanno la differenza. Ricordi, impressioni, immagini, incontri.

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  1. Grown Man Cry è uno dei miei brani preferiti … insieme a The Killing Type, la meravigliosa (a mio avviso) Trout Heart Replica, The Bed Song… è un album che ascolto volentieri dalla prima all’ultima canzone …
    al prossimo concerto che fa in Italia venite anche voi ^^

      1. Se ti va, poi fammi sapere come l’hai trovato. Se invece non dovessi più sentirti, per me avertelo fatto scoprire è già una grande soddisfazione. Grazie per la risposta! 🙂

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