Un vulcano a pois

Chi è stato sull’Etna lo sa di certo: la cima del vulcano è densissimamente abitata dall’insetto più simpatico e carino che esista, ossia la coccinella.

Tralascerò nomi scientifici e altre nozioni sulla specie (ho di recente scoperto che sono della famiglia dei coleotteri e sto cercando di dimenticarlo per quieto vivere con le mie fobie), ma proverò a dare una spiegazione sul perché i simpaticissimi esserini a pois abbiano colonizzato un posto così inospitale.

Preciso che la fonte della mia conoscenza è internet e che quindi non metterei la mano sul fuoco sull’esattezza delle nozioni, però mi sembrano abbastanza ragionevoli per citarle in questa sede senza che una comunità di biologi specialisti del tema ‘usi e costumi degli unici insetti che non mi provocano crisi di panico’ mi denunci per cattiva informazione.

Ad ogni modo, la faccenda parrebbe essere di natura molto fatalista: la scelta dell’habitat non è, in realtà, una scelta!

Molto semplicemente, e altrettanto sfortunatamente, le coccinelle ci sono arrivate a causa delle correnti d’aria che le hanno spinte fin lì dove, un po’ per il caldo che fuoriesce dal terreno, un po’ per il freddo determinato dall’altitudine superiore ai 2000 m s.l.m., sono così stordite da non riuscire più a volare. O comunque da non riuscire più a volare abbastanza da andarsene da lì.

Il colpo d’occhio agli occhi dei visitatori che arrivano in prossimità dei vari crateri è unico! Caldo terreno lavico sotto i piedi, aria gelida sulla faccia e ovunque puntini rossi a pois neri che ti si posano addosso e ti volicchiano attorno.
E per una volta i turisti non fanno danni, anzi… le coccinelle si posano involontariamente sulle loro auto e, terminata la visita del sito, vengono portate ai piedi del vulcano. Al parcheggio successivo, voleranno per conto loro altrove.

In pratica fanno l’autostop verso una seconda possibilità!

Le coccinelle! Incredibile!

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Viaggiatrice povera, fotografa inesperta, pasticciona tecnologica, gattodipendente. Rifletto sul senso della vita e raccolgo dettagli che fanno la differenza. Ricordi, impressioni, immagini, incontri.

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  1. Cavoli, ma ce ne sono tantissime… Questa cosa dell’Etna non la sapevo. Povera coccinella, me la immagino che tenta inutilmente di resistere al vento con le antennine (ce le antennine no….) che ondeggiano…

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